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Come si costruisce una filiera?
Tratto da “I Molini d’Italia”, Luglio 2020.
A cura di Gianni Baccarini, Andrea Villani, Paolo Rendina.
Le modalità con cui può essere progettata dipendono dall’equilibrio tecnico fra le possibilità e l’obiettivo prefissato: origine (ad esempio 100% italiano); sostenibilità ambientale; caratteristiche qualitative o merceologiche (in genere salutistiche).
Le filiere poggiano la loro oggettività sull’applicazione – e la possibilità di verifica – di un disciplinare che, nel caso dei cereali, è chiamato a definire ogni passaggio produttivo: dalle pratiche agronomiche di coltivazione e difesa alle modalità di stoccaggio (differenziato), fino alla prima trasformazione del prodotto e alla sua segregazione.
Si possono quindi individuare tre fasi:
1) produzione della materia prima (dal campo alle strutture di stoccaggio);
2) conservazione della materia prima (dal post-raccolta alla consegna all’industria di trasformazione);
3) trasformazione (comprendendo sia la trasformazione intermedia, sia quella che produce il prodotto venduto al consumatore, come farine, pasta, biscotti, prodotti da forno…).
A queste tre fasi se ne aggiunge una quarta: la vendita. Che può essere effettuata dal produttore (industria di trasformazione) o dalla Gdo. Il soggetto che mette in vendita il prodotto costituisce – normalmente – il Capo filiera.
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