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di Andrea Villani (laboratorio Greit) e Gianni Bacarini (consulente agroalimentare)
tratto da “Molini d’Italia n. 9/21”
Ragionare in multipli di 10 è il modo in cui ci illudiamo di tenere sotto controllo il tempo. Riguardo il futuro il processo è abbastanza complesso e, tutto sommato, aleatorio, quindi molto meglio rivolgersi al passato. In questo senso, i centenari hanno sempre avuto un grande fascino.
L’anno 1921 è ricordato per molti avvenimenti, alcuni dei quali destinati a rimanere impressi nell’immaginario collettivo e altri ad alimentare le speranze di milioni di persone. Al teatro Valle di Roma, il 10 maggio, venne rappresentato per la prima volta il dramma di Pirandello “Sei personaggi in cerca d’autore”, furono fondate aziende importanti come Alemagna, Manetti & Roberts, Moto Guzzi e la Società anonima autostrade. Coco Chanel presentò al mondo il suo profumo N° 5 e a Livorno, dalla scissione della corrente di sinistra del Psi, nacque il Partito Comunista d’Italia. Due eventi apparentemente distanti, ma accumunati da un’identica ricerca: la felicità in terra.
Il 1921 fu anche l’anno in cui Albert Einstein, il genio per eccellenza, vinse il Premio Nobel per la fisica per i suoi studi sull’effetto fotoelettrico del 1905, che avrebbero contribuito grandemente allo sviluppo della meccanica quantistica.
Ma il 1921 è una data importante perché segna anche un nuovo modo di valutare la qualità dei grani e delle farine. In Francia, infatti, un ingegnere depositò il brevetto per uno strumento di misurazione delle proprietà fisiche degli impasti di farina che chiamò estensimetro, ma che poi divenne noto con il cognome del suo ideatore: Chopin.
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